Si sente sempre più usare la parola "Cambiamento" come necessità della società e quindi umana per evolversi.
Tutti siamo stanchi di sentire lamenetele senza avere il coraggio di proporre o fare qualcosa di nuovo.
Spesso sento dire che per cambiare serva coraggio, per me molte volte è stato il contrario: cambiare era la maniera più semplice per uscire da una situazione che non mi piaceva: cambiare lavoro, amici, amanti, paese, casa...
Ancora ora, qualcosa non mi soddisfa? La getto e me ne faccio una nuova.
Ho spesso però avuto il dubbio di dover invece cercare di adattarmi e lottare all'interno di quella situazione, affrontarla e sapere vivere anche in un modo in cui non ci si rivede al 100%. Ho ammirato chi fosse sicuro di una sua prima scelta e se la portasse avanti con costanza, coerenza e sacrificio, senza cercare altro ma ricordandosi che la vita è fatta anche di compromessi.
Ed ora capisco invece che non c'è una maniera univoca o corretta di vivere, che ognuno ha a che fare con la propria indole e con le proprie paure. A me fa terrore la staticità e il pensiero di una vita già scritta, il cambiamento diventa così una scelta spontanea, l'adrenalina che senti quando inizi un nuovo progetto, quando cambi strada, quando capisci che bisogna andare avanti e rinnovarsi è VITA... e anche i dolori e le nostre piccole morti interne le sento fondamentali per una rinascita e per l'arrivo di qualcosa di inaspettato.
Non ho paura dell'ignoto e di quello che scoprirò col cambiamento, mi fa piuttosto paura quello che già conosco e che non mi piace.
Le persone cambiano in continuazione, cambiano a seconda di chi si trovano davanti, dell'ultimo libro che hanno letto, della musica che hanno ascoltato... la natura è in continuo evolversi, cambiano le stagioni, le foglie crescono si rinsecchiscono muoiono e ne sorgono altre, l'energia intorno a noi è in continuo flusso, quanto sarebbe contro natura non voler cambiare, ostinarsi a essere in una maniera e rifiutarsi di vedere che, come parte dell'universo, noi dobbiamo cambiare con esso; e non è questione di coerenza o no, perche è attraverso la propria storia che si impara a evolvere giorno dopo giorno verso qualcosa di nuovo e, possibilmente per chi vuole imparare, migliore.
"Quando diciamo cose tipo "Le persone non cambiano", facciamo impazzire
gli scienziati. Perché il cambiamento è letteralmente l'unica costante
di tutta la scienza. L'energia, la materia, cambiano continuamente, si
trasformano, si fondono, crescono, muoiono. È il fatto che le persone
cerchino di non cambiare che è innaturale, il modo in cui ci aggrappiamo
alle cose come erano invece di lasciarle essere ciò che sono, il modo
in cui ci aggrappiamo ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi, il
modo in cui insistiamo nel credere, malgrado tutte le indicazioni
scientifiche, che nella vita tutto sia per sempre. Il cambiamento è
costante. Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi. Possiamo
sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione
di vita. Se apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci
trasporti, possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in ogni
momento potessimo avere un'altra occasione di vita, come se in ogni
momento potessimo nascere ancora una volta".
da Grey's Anatomy
"Ho sempre creduto che le persone non cambino e invece
sbagliavo. È vero solo per certe persone, le persone che non sanno evolversi,
che sono blocchi di marmo immobili. E che non si interrogano, non si mettono in
discussione, non sono permeabili alle domande e che alla prima macchia d’umidità
sul soffitto non cercano la causa ma cambiano casa.
Oggi so che avere a che fare con persone così può essere una grande
opportunità. Di stare da cani, di commettere grosse idiozie, ma anche di
spostare l’attenzione su se stessi. Perché quando capisci che il marmo morirà
marmo, smetterai di chiedergli di essere altro. Comincerai a voler essere tu,
altro. A non voler più essere una che elemosina, una arrabbiata, una che si
avvita su se stessa, più immobile della persona che vorresti smuovere. E a quel
punto, le persone intelligenti, emotivamente intelligenti, cambiano eccome. Si
evolvono. Cambiano così tanto che non si riconoscono e non le riconosci più,
certe volte. Smettono di chiedere e di arrabbiarsi. Assolvono l‘altro e lo
lasciano andare. O se lo tengono, con quella compassione triste che si prova
per le cose che invecchiano ferme, scostate dal sole e dalla pioggia. Le
persone che non cambiano ti cambiano".
da "Che ci importa del mondo" di Selvaggia Lucarelli.
"La mia conclusione è che le rivoluzioni non servono. E da qui il mio
passo verso l'unica rivoluzione che serve, quella dentro di te. Le altre
le vedi, le altre si ripetono in maniera costante, perchè al fondo c'è
la natura dell'uomo. E se l'uomo non cambia, se l'uomo non fa questo
salto di qualità, se l'uomo non rinuncia alla violenza, al dominio della
materia, al profitto, all'interesse, tutto si ripete, si ripete.
La trasformazione esterna della società non fa niente per la
trasformazione psichica dell’individuo. Rivoluzioni, guerre, ammazzamenti,
massacri, e poi è tutto come prima. La violenza, la paura, la disperazione, la
miseria non si risolvono. E il mondo interiore non avanza. Pensa al progresso
che l’uomo ha fatto nei millenni a partire dalla clava usando la conoscenza ma
l’uomo è cambiato? No.
Sono partito, come tutti i giovani, con un grande senso di voler cambiare
il mondo, di renderlo migliore facendo tutte le cose che si pensa servano al
mondo, quelle esterne. Cambi politica e dai un po’ più lavoro alla gente,
distribuisci la ricchezza; e poi ti accorgi che la soluzione non è li.
La soluzione a me pare di averla ritrovata nel senso che se riesci a migliorare te stesso, a fare qualcosa
di te stesso e a renderti conto dell’inutilità di tutto il resto, forse metti
le basi per qualcosa di grande che è, secondo me, essenziale: l’evoluzione
dell’uomo verso un piano superiore.
A questo punto fai quello che hanno fatto tutti i cercatori del
passato: vai su, su sempre più su.
Capisci che il tuo trasformarti in qualche modo può anche cambiare il mondo. I
pensieri, anche senza nessuna azione, diventano realtà."
da "La fine è il mio inizio" di Tiziano Terzani