venerdì 30 gennaio 2015

Ognuno nel nome ha il suo destino: Chiara Gamberale, Chiara gambe e ali

Ci sono momenti bellissimi che si vivono nel silenzio per conservarli e ritagliarsi addosso uno spazio magico, poi ci sono incontri emozionanti con una donna meravigliosa, un'esploratrice dell'animo umano unica, una persona che senti vicino al cuore per la sua capacità di darsi attraverso la scrittura. E questa è la bellezza che va condivisa: Chiara Gamberale!

Non commento l'emozione personale di averla velocemente incontrata, lascio che le parole rubate dai suoi libri vi tocchino l'animo, siano spunti di riflessione e vi facciano nascere il desiderio di conoscerla, leggerla e viverla attraverso i suoi romanzi.

"Non c’è male più arrogante della folle pretesa di una perfezione non difficile, ma impossibile da conquistare per l’essere umano la cui infinita bellezza risiede proprio nell’imperfezione che strutturalmente lo accompagna".

"Una vita sottile scivola nei jeans e ti permette di non sentire addosso la loro tela ruvida.
Una vita sottile scivola nel mondo e ti permette di non sentire addosso la sua imperfezione.
Ma se il loro tessuto non fosse di tela ruvida, i jeans non sarebbero jeans e nemmeno il mondo è mondo senza il suo tessuto di imperfezione".

"Riprenditi tutto il male che fa sapere che tanto non sapremo mai chi è che stiamo amando".

"La verità è che i clienti di sto supermercato sono tutti un po' matti. Entrano, escono. 
Passano di qui fra una delusione, una speranza, una giornata e l'altra. Entrano di cuore, di testa. Credono che l'esistenza che trascinano gli sia capitata come una dannazione: invece è esattamente l'unica che desiderano, l'unica adatta a loro. Si mettono in salvo e credono di perdersi, rischiano di perdersi e credono di mettersi in salvo.Quanto pesa quello che siamo? E quello che non abbiamo?, sembrano chiedersi in continuazione, ma non se lo chiedono mai. Tutti così, i clienti di sto supermercato. Fanno la spesa per fame: non sanno precisamente nemmeno di che cosa. Per amore. Di chi li sta aspettando a casa, o magari li sta aspettando là fuori, dietro un angolo o nel mondo, fa lo stesso per loro".

"Non c’è cosa lì per lì assurda che un domani non ci sembrerà naturale aver vissuto".

"Ma tu ci pensi, Erica? A tutte le esistenze che potrebbero farci felici, se non fossimo sempre alle prese con la nostra? [...] Bisogna chiederselo, ogni tanto: ma la vita è mia o è lei che sta vivendo me?"

"Tutti credono di essere diversi, un istante prima di diventare identici agli altri".

"Bisogna ancora tendere a ciò che è bello e a ciò che è vero, bisogna aspirare alla comprensione,  non si può comprendere una cosa se non le si è prima dato il nome esatto".

"Conoscere qualcuno significa mettersi a sua disposizione per scambiarci cose belle e brutte. Conoscere una persona significa permetterle di darci o toglierci qualcosa. Significa farla entrare nella nostra esistenza. Fargliela sporcare il giorno che quella persona avrà le scarpe piene di fango. Fargliela illuminare, se a quella persona verrà in mente di portare con se una lampada. Fargliela modificare, mentre noi modifichiamo la sua. Senza che magari nessuno mentre succede se ne renda conto". 

"Non è un’idea. È una speranza, una cosa che somiglia a una forma di fede. È l’impressione, viva e profonda, che possa succedere qualcosa di infinitamente immenso, uscendo da sé, ricominciando in un altro essere umano, passando a lui il testimone del senso per cui siamo qui".

"Un seme deve marcire nel terreno per diventare fiore e ti rendo conto che tanta ombra è preludio di un nuovo sole, il vero sole, che non vorrà dire smettere per sempre di soffrire, ma farlo in un modo più adatto a te. È il desiderio dei raggi di quel sole che ti fa andare avanti".

sabato 15 novembre 2014

CAMBIARE è possibile?

Si sente sempre più usare la parola "Cambiamento" come necessità della società e quindi umana per evolversi.
Tutti siamo stanchi di sentire lamenetele senza avere il coraggio di proporre o fare qualcosa di nuovo.
Spesso sento dire che per cambiare serva coraggio, per me molte volte è stato il contrario: cambiare era la maniera più semplice per uscire da una situazione che non mi piaceva: cambiare lavoro, amici, amanti, paese, casa...
Ancora ora, qualcosa non mi soddisfa? La getto e me ne faccio una nuova.
Ho spesso però avuto il dubbio di dover invece cercare di adattarmi e lottare all'interno di quella situazione, affrontarla e sapere vivere anche in un modo in cui non ci si rivede al 100%. Ho ammirato chi fosse sicuro di una sua prima scelta e se la portasse avanti con costanza, coerenza e sacrificio, senza cercare altro ma ricordandosi che la vita è fatta anche di compromessi.
Ed ora capisco invece che non c'è una maniera univoca o corretta di vivere, che ognuno ha a che fare con la propria indole e con le proprie paure. A me fa terrore la staticità e il pensiero di una vita già scritta, il cambiamento diventa così una scelta spontanea, l'adrenalina che senti quando inizi un nuovo progetto, quando cambi strada, quando capisci che bisogna andare avanti e rinnovarsi è VITA... e anche i dolori e le nostre piccole morti interne le sento fondamentali per una rinascita e per l'arrivo di qualcosa di inaspettato.
Non ho paura dell'ignoto e di quello che scoprirò col cambiamento, mi fa piuttosto paura quello che già conosco e che non mi piace.

Le persone cambiano in continuazione, cambiano a seconda di chi si trovano davanti, dell'ultimo libro che hanno letto, della musica che hanno ascoltato... la natura è in continuo evolversi, cambiano le stagioni, le foglie crescono si rinsecchiscono muoiono e ne sorgono altre, l'energia intorno a noi è in continuo flusso, quanto sarebbe contro natura non voler cambiare, ostinarsi a essere in una maniera e rifiutarsi di vedere che, come parte dell'universo, noi dobbiamo cambiare con esso; e non è questione di coerenza o no, perche è attraverso la propria storia che si impara a evolvere giorno dopo giorno verso qualcosa di nuovo e, possibilmente per chi vuole imparare, migliore.


"Quando diciamo cose tipo "Le persone non cambiano", facciamo impazzire gli scienziati. Perché il cambiamento è letteralmente l'unica costante di tutta la scienza. L'energia, la materia, cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono, muoiono. È il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è innaturale, il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano invece di lasciarle essere ciò che sono, il modo in cui ci aggrappiamo ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi, il modo in cui insistiamo nel credere, malgrado tutte le indicazioni scientifiche, che nella vita tutto sia per sempre. Il cambiamento è costante. Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi. Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita. Se apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci trasporti, possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in ogni momento potessimo avere un'altra occasione di vita, come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta".
da Grey's Anatomy


"Ho sempre creduto che le persone non cambino e invece sbagliavo. È vero solo per certe persone, le persone che non sanno evolversi, che sono blocchi di marmo immobili. E che non si interrogano, non si mettono in discussione, non sono permeabili alle domande e che alla prima macchia d’umidità sul soffitto non cercano la causa ma cambiano casa.
Oggi so che avere a che fare con persone così può essere una grande opportunità. Di stare da cani, di commettere grosse idiozie, ma anche di spostare l’attenzione su se stessi. Perché quando capisci che il marmo morirà marmo, smetterai di chiedergli di essere altro. Comincerai a voler essere tu, altro. A non voler più essere una che elemosina, una arrabbiata, una che si avvita su se stessa, più immobile della persona che vorresti smuovere. E a quel punto, le persone intelligenti, emotivamente intelligenti, cambiano eccome. Si evolvono. Cambiano così tanto che non si riconoscono e non le riconosci più, certe volte. Smettono di chiedere e di arrabbiarsi. Assolvono l‘altro e lo lasciano andare. O se lo tengono, con quella compassione triste che si prova per le cose che invecchiano ferme, scostate dal sole e dalla pioggia. Le persone che non cambiano ti cambiano"
da "Che ci importa del mondo" di Selvaggia Lucarelli.   

"La mia conclusione è che le rivoluzioni non servono. E da qui il mio passo verso l'unica rivoluzione che serve, quella dentro di te. Le altre le vedi, le altre si ripetono in maniera costante, perchè al fondo c'è la natura dell'uomo. E se l'uomo non cambia, se l'uomo non fa questo salto di qualità, se l'uomo non rinuncia alla violenza, al dominio della materia, al profitto, all'interesse, tutto si ripete, si ripete.
La trasformazione esterna della società non fa niente per la trasformazione psichica dell’individuo. Rivoluzioni, guerre, ammazzamenti, massacri, e poi è tutto come prima. La violenza, la paura, la disperazione, la miseria non si risolvono. E il mondo interiore non avanza. Pensa al progresso che l’uomo ha fatto nei millenni a partire dalla clava usando la conoscenza ma l’uomo è cambiato? No.
Sono partito, come tutti i giovani, con un grande senso di voler cambiare il mondo, di renderlo migliore facendo tutte le cose che si pensa servano al mondo, quelle esterne. Cambi politica e dai un po’ più lavoro alla gente, distribuisci la ricchezza; e poi ti accorgi che la soluzione non è li.
La soluzione a me pare di averla ritrovata nel senso che se riesci a migliorare te stesso, a fare qualcosa di te stesso e a renderti conto dell’inutilità di tutto il resto, forse metti le basi per qualcosa di grande che è, secondo me, essenziale: l’evoluzione dell’uomo verso un piano superiore.
A questo punto fai quello che hanno fatto tutti i cercatori del passato: vai su, su sempre più su.
Capisci che il tuo trasformarti in qualche modo può anche cambiare il mondo. I pensieri, anche senza nessuna azione, diventano realtà." 
da "La fine è il mio inizio" di Tiziano Terzani

giovedì 6 novembre 2014

Ospiti del 12 Novembre 2014

Altra puntata ricca di ospiti che si occupano di arte, intrattenimento e città.
Saranno con noi Francesco Hanschen Leschiera del teatro del Simposio per presentarci lo spettacolo "Frammenti di contemporaneità" dal 14 al 23 novembre al teatro Litta di Milano.

Il gruppo musicale Finistère

L'arch. Marcello Arosio di Area Odeon, associazione che promuove l'arte urbana attraverso una commistione di architettura, design, grafica, musica, visual

L'arch. Davide Crippa del gruppo di architetti e designer Ghigos che si occupano di città, architettura, design, vita.

Inoltre intervista telefonica con Rita Pelusio per la rassegna "Ridendo e pensando" al teatro Piccolo di Milano

mercoledì 29 ottobre 2014

Ospiti del 29 Ottobre 2014

Grazie a tutti gli ospiti della giornata!

Marco Antoci D'Agostino dei judA ci ha presentato il loro LP in uscita domani "Quel brevissimo istante in cui ti manchi"

La scrittrice e cantante Marta Casarini che potete scoprire nel suo spazio What a wonderful blog e che ci fatto entrare nel mondo del suo ultimo lavoro "Anita friggeva d'amore"

Il vignettista Carlo Crudele in arte Cruel ci ha parlato del suo lavoro da vignettista ma anche come fondatore di pet.me, per chiunque cerchi o voglia essere un pet-sitter

Il regista, scrittore, musicista Francesco Pellicini per la prima milanese dello spettacolo su Gigi Riva "Da Leggiuno in Nazionale" al Teatro della Cooperativa di Milano

Gino Perri del Circolo Metromondo ci ha presentato la 4° tappa del Sud Sud Festival dedicata all'Andalucia e al flamenco che si terrà l'8 Novembre alla cascina Bellaria, una giornata intera dedicata alla cultura musicale e culinaria del sud della Spagna!

lunedì 27 ottobre 2014

Ospiti del 15 ottobre 2014

Puntata all'insegna dello spettacolo, della poesia, della musica, di Tim Burton e di molto altro con il poeta-attore-cantante Paolo Agrati e con il pianista, compositore, creativo Silvano Cibin della Spleen Orchestra


venerdì 3 ottobre 2014

Ospiti del 24 Settembre 2014

Puntata ricchissima con lo scrittore, editore, autore, sceneggiatore (e tanto altro) Franco Forte che ci ha presentato il suo ultimo libro "Ira Domini"  e il mondo dell'editoria italiana,  lo scrittore (ma anche musicista, pittore e fotografo) Andrea di Carlo che ci ha raccontato il suo romanzo "Cuore Primitivo" e i poetry slammer Elisa e Giacomo del Slam Lab Autogestito per le loro live performance di poetry slam!

mercoledì 17 settembre 2014

Ospiti del 17 settembre 2014


 Tra eventi musicali e sportivi ringraziamo la giornalista Valentina Rigano per averci raccontato il suo libro "Per sempre fedele", storia vera del giovane capitano Mario d'Aleo ucciso dalla criminalità organizzata e rimasto sempre fedele allo stato, a se stesso, alla sua integrità ed umanità; e Giovanni Marelli, "artista del disagio" che ci ha fatto conoscere più da vicino la vita e le speranze di chi sta scontando pene in carcere, raccontandoci progetti e sogni attraverso le sue poesie raccolte nel libro "Domandarsi perchè".
C'è chi offre la sua vita per rimanere fedele alle sue scelte e ai suoi ideali, c'è chi la vita la riscopre e la ritrova grazie agli errori del passato.